La storia del Circolo


nella prima metà del novecento




La storia del Circolo Ravennate nella prima metà del novecento


L'avvento del nuovo secolo portò, anche a Ravenna, il sopravvento nella società dei Partiti popolari. Il Circolo ed i suoi notabili perdettero progressivamente centralità nel tessuto cittadino.56

Fu così che anche le manifestazioni ufficiali, sempre più raramente, ebbero sede nelle sale del Circolo, bensì, si tennero nell'antisala Consiliare del Palazzo municipale.

L'ospitalità del Circolo non si smentirà mai: nel settembre del 1900, durante l'XI Congresso Nazionale della Società Dante Alighieri, dopo la solenne inaugurazione al Teatro Alighieri, i congressisti si riversarono per il rinfresco ufficiale nelle sale del Circolo, le quali rimasero aperte anche nei giorni successivi la durata del convegno. In quelle giornate il Club ospitò personalità della politica e della cultura, tra i tanti: l'On. Pasquale Villari, il Comm. Ermete Novelli e il Sindaco di Roma, dal 1907 al 1913, l'On. Ernesto Nathan (1845-1921).57

Proprio quest'ultimo, il Gran Maestro del Grande Oriente della Massoneria Italiana (Palazzo Giustiniani), tra i fondatori della Società Dante Alighieri nel 1889, fu l'ispiratore della Sezione ravennate. Nel novembre del 1897, Nathan, in una delle sue numerose visite a Ravenna - era solito scendere al Grand Hôtel Byron dell'amico massone Geremia Zoli, per recarsi nel nostro pineto - «diede l'ultima spinta agli indolenti» affinché costituissero legalmente la Società Dantesca.58

La qual cosa ebbe subito effetto nel gennaio dell'anno successivo. Nel Consiglio Direttivo della Società furono eletti alla Presidenza il Prof. Luigi Rava, alla Vicepresidenza il Prof. Raffaello Righi, a Segretario il Prof. Alessandro Bezzi, a Vicesegretario il Geom. Umberto Testoni, a Cassiere il Rag. Luigi Saporetti e, a Consiglieri, l'Avv. Matteo Maggetti, il Rag. Pietro Cagnoni, l'Ing. Conte Luigi Guaccimanni (nella cui casa fu stabilita la sede della Società), il Sig. Aldo Conti (figlio dell'Ing. Romolo), l'Avv. Pompeo Ghinassi e l'Ing. Ugo Errani.

Le suddette personalità le ritroveremo sia ai vertici del Circolo, sia tra i componenti più attivi della Loggia massonica ravennate Dante Alighieri.59
Il Circolo Ravennate mantenne, nel tempo, questo innato senso di ospitalità, connaturato nella sua ragion d'essere, accogliendo nelle sue sale l'eccellenza della politica e della cultura italiana. Basti citare, tra i tanti, la presenza di Ulrico Hoepli, di Emilio Treves, di Oscar Wilde (a Ravenna nel 1877), di Giosuè Carducci, di Corrado Ricci, insieme a Gabriele D'Annunzio ed Eleonora Duse, in occasione della festa del Comitato ravennate della Società Dante Alighieri, tenutasi in Ravenna dal 17 al 19 maggio del 1902 e alla quale parteciparono anche i congressisti della Società Nazionale Italiana.60

Lo stretto rapporto tra il Circolo Ravennate e la Società Dante Alighieri continuerà negli anni venturi in occasione di conferenze, al Circolo, quali quella su Vittorio Alfieri, tenuta dal Sottosegretario di Stato all'Istruzione, S. E. On. Prof. Emilio Pinchia e quella su Giovanni Pascoli, tenuta dal giovane poeta, l'Avv. Prof. Luigi Siciliani, entrambe nel 1904.61 Rimarchevole, in tal senso, fu anche la presenza nel 1935 del giovane Alberto Moravia che, alcuni anni prima, aveva suscitato le ire dei gerarchi fascisti ravennati per un suo articolo giudicato denigratorio nei confronti della Città.62

L'Avv. Pio Poletti, fu assai attivo Consigliere del Circolo: nell'agosto del 1900, per conto della Direzione del Circolo, inviò al Ministro della Real Casa, E. Ponzo Vaglia, un telegramma di condoglianze per l'efferato delitto di Re Umberto I, ucciso il 29 luglio a Monza dall'anarchico Bresci. Alla celebrazione ravennate, tenutasi il 5 agosto al Ridotto del Teatro Alighieri, aderì anche il Circolo.63

L'anno successivo, nella ricorrenza del 1º anniversario dell'assassinio, il Circolo partecipò al pellegrinaggio nazionale nella capitale.64
Il 4 giugno 1911, il Circolo, nelle celebrazioni del 50º anniversario dell'unità d'Italia, fu presente sia al corteo che al discorso tenutosi al Teatro Alighieri.65
Infine, nel giugno del 1914, passata la bufera della "Settimana rossa", il Circolo si aggregò ad altre associazioni politiche e ricreative per rendere l'ultimo omaggio al Commissario di Polizia, Cav. Giuseppe Miniagio, vittima di quei drammatici giorni.66
Il Sen. Avv. Prof. Luigi Rava (1860-1938), fu un altro eminente Presidente del Circolo, subentrato nel 1897 al Conte Luigi Guaccimanni. Rava, Avvocato, Professore Ordinario di Diritto Amministrativo e di Scienza delle Finanze all'Università di Bologna, fu eletto Deputato nel 1891 e Vicepresidente della Camera dal 1915 al 1919, quando venne nominato Senatore del Regno. Fu pure designato ad importanti incarichi di Governo: Ministro dell'Agricoltura, dell'Istruzione e delle Finanze.
Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, nel 1920, fu eletto Sindaco di Roma ed infine Presidente dell'Enit (Ente Nazionale Italiano per il Turismo); a Ravenna inoltre fu Presidente della Cassa di Risparmio, fondatore e Vicepresidente della Banca Popolare e Presidente della Provincia.

Numerosissime le sue pubblicazioni di carattere giuridico, storico, economico e letterario. A lui si devono anche le leggi (1905) per la difesa e potenziamento delle pinete ravennati. Fu un autorevole esponente della massoneria ravennate.

Settimo Presidente del Circolo fu l'On. Cav. Avv. Conte Giulio Rasponi (1863-1916), figlio del Conte Gioacchino e della Principessa Costanza Ghika. Dopo la laurea in Giurisprudenza intraprese la carriera diplomatica quale addetto all'Ambasciata di Pietroburgo, di Londra e di Parigi. Lasciò la diplomazia per tornare a Ravenna dove, nel 1897, fu eletto Deputato. In seguito abbandonò la politica per dedicarsi all'agricoltura e ad opere di beneficenza. Fu altresì Presidente della Sezione ravennate della Croce Rossa sin dalla sua istituzione. Anche per questo suo eminente Presidente il sodalizio pubblicherà un manifesto commemorativo elogiandone «il temperamento affabile e sereno e le sue virtù di intelletto e di cuore».67

Durante la sua Presidenza, il 25 aprile 1910, si festeggiò - come già auspicato nella ricorrenza del 25º anniversario - il 50º della fondazione del sodalizio, con una graziosa gita a Porto Corsini sul celebre piroscafo "Trieste". Parteciparono un'ottantina di soci che, dopo il pranzo «servito inappuntabilmente» dal proprietario dell'Albergo "Il Commercio" Sig. Gualtiero Ranieri, nel rispetto della tradizione, si cimentarono in una gara di tiro a segno dove in palio c'erano due medaglie d'oro e oggetti artistici: la gara - racconta la cronaca - fu vinta dal Sig. Luigi Brocchi, sotto gli occhi luccicanti del Sig. Cleto Boni, già vincitore della gara nella prima ricorrenza 25 anni prima.68

Alla fine del 1907, a seguito della vendita di Palazzo Spreti al Municipio, la sede sociale si trasferì in un altro storico palazzo del patriziato cittadino, quello dei Conti Ginanni Fantuzzi, sito in via M. D'Azeglio (l'attuale Via A. Guerrini), purtroppo demolito nel dopoguerra con altre residenze per costruire in quell'ampia area - a ridosso della nostra Basilica Metropolitana e del Battistero Neoniano - il palazzo dell'Inps.69

Presidente del Circolo, dal 1917 al 1927, fu il Comm. Avv. Paolo Poletti (1879-1954), agricoltore, Avvocato penalista tra i migliori della Romagna, giornalista colto e poliedrico, autore di monologhi in vernacolo locale, eloquente conferenziere, fu amico intimo del Sen. Prof. Corrado Ricci e di Olindo Guerrini, con cui aveva rapporti di parentela. Liberale, massone, oltre alle cariche pubbliche, fu anche Vicepresidente della Società Dante Alighieri.

Anche il Presidente Paolo Poletti dovette ricercare una nuova e comoda sede per il sodalizio in quanto, nel 1923, il Palazzo Ginanni Fantuzzi fu venduto alla Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali. Coadiuvato dal Socio Cav. Avv. Giulio Franchi - in qualità di amministratore locale delle proprietà del Principe Ottoboni (già proprietario del Palazzo Rasponi-Bonanzi) - trovò sede al Circolo nel piano nobile del Palazzo Baronio-Rasponi-Bonanzi, in via Romolo Gessi, l'attuale via Raul Gardini.70

Nel corso del primo ventennio del Novecento, tra i protagonisti della vita associativa del Circolo, va sicuramente ricordato il Socio e Consigliere Ing. Cav. Mederico Perilli (1854-1927), Ingegnere Capo del Genio Civile, Direttore delle Opere Marittime e nonno degli Avvocati Massimo e Vittorio Stanghellini Perilli che, con la sua intelligenza e fervida attività, intuì le grandi opportunità di sviluppo economico che il Canale Corsini poteva offrire al porto della Città. Di ugual caratura fu il Socio e Consigliere Comm. Rag. Fortunato Buzzi (1872-1944), Segretario Generale della Camera di Commercio e Sindaco di Ravenna dall'agosto del 1914 al marzo del 1923. Ardente massone, a lui si devono l'edificazione del Mercato coperto e l'enorme contributo dato per favorire la costruzione di un efficiente acquedotto. Nel 1921 fu tra gli organizzatori delle manifestazioni per il VI centenario della morte di Dante e vent'anni dopo fu chiamato alla Presidenza della Cassa di Risparmio.

Molti erano gli imprenditori e banchieri - membri del Consiglio Direttivo - che tenevano il Circolo come luogo di rappresentanza e "secondo ufficio": basti qui citare il Comm. Ing. Ugo Errani (1865-1938), imprenditore agricolo che fu Presidente dell'Associazione Agricoltori, della Camera di Commercio e della Cassa di Risparmio, nonché fervente massone; il Comm. Dr. Guglielmo Malagola (1850-1921), anch'egli Presidente della Cassa di Risparmio e vicepresidente dell'Associazione Agricoltori; il Cav. Gr. Cr. Avv. Antonio Serena Monghini (1880-1958), Presidente della Suprema Corte di Cassazione e poi Presidente della Cassa.

In questo periodo, tra i Soci del Circolo, figuravano anche noti intellettuali, quali: l'On. Sen. Prof. Corrado Ricci (1858-1934), storico, critico d'arte e Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti del Ministero e il Prof. Santi Muratori (1874-1943), Direttore della Biblioteca Classense.

Dopo la Presidenza dell'Avv. Paolo Poletti gli successero nell'arco di un quindicennio diverse eminenti personalità dell'alta borghesia cittadina: dal 1928 al 1930, l'industriale calzaturiero Comm. Giuseppe Focaccia (1879-1958); nel 1931, il Presidente del Consorzio Agrario, il Cav. Dr. Ettore Frattari (1896-?), imprenditore agricolo, trasferitosi a Venezia il 1° dicembre 1932, che qui ricordiamo per l'apprezzabile gesto di gemellaggio con la faentina «Riunione Cittadina»71; dal 1932 al 1934, il N. H. Col. Raimondo Serena Monghini (1885-1961), meritevole, dopo anni di silenzio del Club, di aver riaperto le sale alle eccellenze della cultura72; dal 1934 al 1944, il Presidente dell'Associazione Agricoltori, della Cassa di Risparmio e dell'Ente Provinciale per il Turismo, il Comm. Rag. Pietro Gualtieri (1896-1978), fu il Presidente del Circolo.

Il Presidente Gualtieri, durante il suo lungo mandato, riportò il Circolo al centro della scena ricreativo-culturale della Città. In tal senso si allacciarono stretti rapporti collaborativi con il Comando militare di divisione e si riorganizzarono le cacce alla volpe nella nostra suggestiva pineta, interrotte dalla grande guerra. La prima notizia di questo rilancio dell'evento sportivo-mondano risale al dicembre del 1934, dopo che fu ultimato il viale turistico pinetale.73

Parteciparono alla caccia i nostri Ufficiali e quelli dei Distretti militari di Ferrara e Bologna, i soci del Circolo e un nutrito gruppo di amazzoni; essa ebbe un tal richiamo di pubblico che, negli anni successivi, la Città la sfrutterà come immagine di rilancio turistico del nostro litorale e delle sue bellezze ambientali.

Il locale potere istituzionale fascista giudicava il sodalizio del Circolo, massonico e non politicamente allineato, e lo teneva sempre da sorvegliato speciale. Così, nel 1938 - per non incorrere in una chiusura definitiva o per non doversi federare all'Opera Nazionale Dopolavoro, alla quale già altre Società erano state costrette ad aderire - il Circolo si associò alla Federazione Italiana Sport Equestri e si rifondò con la denominazione di Circolo Ravennate delle Cacce, con finalità statutarie prevalentemente sportive.74

Nell'anno 1939 la caccia alla volpe entrò nel programma ufficiale della 1ª «Settimana Bizantina» e, tramite l'Ente Provinciale del Turismo, organizzatore del «Concorso ippico» - anch'esso inserito nel programma - ne ebbe la gestione, finanziando inoltre un premio riservato alle amazzoni.75

Nell'anno 1940 si tenne la 2ª edizione, con poche variazioni rispetto alla precedente, poi, con la dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 e l'ingresso dell'Italia nel conflitto mondiale, queste affascinanti ed emozionanti esperienze del sodalizio si chiusero definitivamente.76

Erano trascorsi poco più di due anni dall'inizio della guerra quando, il 27 dicembre del 1942, il Presidente Gualtieri, per difendere alcuni soci turlupinati al gioco dal potente gerarca fascista Renzo Morigi (allora Consigliere Nazionale del Partito Nazionale Fascista) - al quale aveva già più volte intimato di non presentarsi nei locali del Circolo - chiederà l'intervento del Prefetto per far temporaneamente chiudere il Circolo e contemporaneamente staccarlo dalla Federazione Italiana Sport Equestri77, essendo questo il sol modo per scongiurare le prevaricazioni del Morigi.

Con la guerra di liberazione e l'occupazione di Ravenna da parte delle truppe alleate, i locali del Circolo, con i suoi arredi, furono requisiti e divennero uffici e Circolo Ufficiali degli stessi alleati. L'Avv. Massimo Stanghellini Perilli, già affermato professionista e conoscitore perfetto della lingua inglese, fu nominato legale di fiducia del Governo provvisorio alleato che stabilì la propria sede ravennate nei locali del Circolo.

Verso la fine del 1945, la sede del Circolo Ravennate ospitò in affitto, per tutto il 1947, il neo costituito Circolo liberale Pietro Gobetti ed altre Associazioni culturali, una coabitazione che rispecchiò nell'attività ricreativa quella del vecchio sodalizio. Il desiderio di tutti di ritornare ad una vita tranquilla, dopo drammatici anni, fece rinascere il Circolo. Nel corso di tutto il 1947 si riaprirono le sale del piano nobile del Palazzo Baronio-Rasponi-Bonanzi a questa nuova coabitazione tra vari sodalizi, che fu denominata Circoli Riuniti, con a Presidente il Dr. Domenico Bissi.78

Solamente agli inizi dell'anno 1948 il Circolo fu rifondato in Circolo Cittadino, con Presidente ancora il Dr. Domenico Bissi, il quale, nel 1949, lascerà la carica al Comm. Ing. Giuseppe Benelli (1903-1991), Presidente dell'Associazione Provinciale degli Industriali (1947-1966).

Nel 1952 subentrerà alla Presidenza del Circolo Cittadino il Comm. Avv. Massimo Stanghellini Perilli, principe del Foro ravennate e legale di fiducia dei più rilevanti gruppi bancari ed imprenditoriali. Fu, senza dubbio, uno dei principali protagonisti della vita culturale, sociale ed economica di Ravenna e della Romagna, autore di una vasta produzione letteraria.

Note

Note
56Quando i Partiti politici locali troveranno una comune concordia sull'importanza dell'Esposizione Regionale Romagnola - che si terrà a Ravenna nel 1904 - il Circolo ritornerà luogo di accoglienza del Giurì di accettazione della mostra, di cui il Presidente, nonché socio del Club, era l'Ing. Romolo Conti; vd. L'inaugurazione dell'Esposizione Regionale Romagnola in «Il Faro Romagnolo», a. XIII, n. 1545, 24 apr. 1904. 57 Sulla cronaca del Congresso, vd. «Il Ravennate-Corriere di Romagna», a. XXXVIII, n. 223, 28 sett. 1900 e ss. Il Comitato locale della «Società Dante Alighieri» pubblicò il programma della manifesta- zione con un'interessante guida della Città quale vademecum per i congressisti, vd. Congresso Società Nazionale Dante Alighieri, Ravenna 27-30 settembre 1900 in ASRa, Prefettura di Ravenna, Uff. di Gabinetto, a. 1900, b. 3. 58 La Dante Alighieri a Ravenna, in «Il Faro Romagnolo», a. VI, n. 873, 13 nov. 1877. 59 Società Dante Alighieri, in «Il Ravennate-Corriere di Romagna», a. XXXVI, n. 5, 8 gen. 1898; cfr. anche Masini, 2003, 78-81, 99-100. 60 Per il programma della festa, vd. «Il Ravennate-Corriere di Romagna», a. XL, n. 109, 14 mag. 1902. Per la cronaca, invece, cfr.. la Società "Dantesca italiana" a Ravenna, in «Il Ravennate-Corriere di Romagna», a. XL, n. 115, 20 mag. 1902 e ss. 61 Per le due conferenze, vd. rispettivamente: S.E. l'On. Pinchia a Ravenna, in «Il Ravennate-Corriere di Romagna», a. XLII, n. 43, 24 feb. 1904 e Id., n. 66, 22 mar. 1904. 62 Sulla presenza dello scrittore al Circolo, vd. I "Giovedì" del Circolo Ravennate, in «Corriere Padano», a. XI, n. 17, 19 gen. 1935; sulla querelle giornalistica, cfr. Ravenna. Una capitale: storia, costumi e tradizioni, (a cura di) V. Emiliani, Ravenna, 1965, pp.281-283. 63 «Il Ravennate-Corriere di Romagna», a. XXXVIII, n. 117, 3 ago. 1900 e n. 180, 7 ago.; «Il Faro Romagnolo», a. XI, n. 1165, 8 ago. 64 «Il Ravennate-Corriere di Romagna», a. XXXIX, n. 172, 30 lug. 1901. 65 Cfr. La Romagna liberale celebra solennemente in Ravenna il Cinquantenario dell'Unità d'Italia, in «Corriere di Romagna», a. XLIX, n. 129, 6 giu. 1911 e Il lavoro preparatorio, ibid., n. 126, 3 giu. 66 Cfr. «Corriere di Romagna», a. LII, n. 132, 13-14 giu. 1914. 67 In morte del Conte Giulio Rasponi, in «Corriere di Romagna», a. LIV, n. 6, 8-9 gen. 1916; cfr. anche I solenni funerali del conte Giulio Rasponi in Id., n. 7, 10-11 gen. 68 Cfr. Il Circolo Ravennate, in «Corriere di Romagna», a. XLVIII, n. 96, 26 apr. 1910. 69 A proposito del Palazzo Argelli, in «Il Ravennate-Corriere di Romagna», a. XLV, n. 226, 3 ott. 1907. La nuova sede venne inaugurata nel febbraio del 1924, vd. Al Circolo Ravennate, in «La Nuova Romagna», a. VI, n. 8, 21 feb. 1924. 70 Sulla vendita del palazzo all'Inps, vd. FOSCHI, 2001, 21-22. In seguito il Principe Ottoboni avrebbe favorito l'acquisto dell'intero palazzo al Circolo per una somma di 280.000 lire. Cfr. ANRa, Archivio dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea in Ravenna e Provincia, Fondo F., 1932-26. 71 Storico Club del notabilato manfrediano, fondato nel 1862, cfr. La «storia», della Riunione Cittadina: 1862-1988, Faenza, 1989. Durante il Carnevale e a mezza Quaresima i due sodalizi si scambiarono gli inviti alle tradizionali feste da ballo, cfr. Il ballo al Circolo Ravennate, in «Corriere Padano», a. VIII, n. 30, 4 feb. 1931; Una brillante festa da ballo alla Riunione Cittadina, in Id., n. 38, 13 feb. e La brillante festa danzante al Circolo Ravennate, in Id., n. 63, 14 mar. 72 I corsi d'arte bizantina, in «Corriere Padano», a. VIII, n. 108, 6 mag. 1932. 73 Ricordiamo che il paper-hunt fu introdotto a Ravenna dagli Ufficiali come esercizio militare, cfr. Il paper-hunt in pineta, in « Il Ravennate-Corriere delle Romagne», a. XXVIII, n. 284, 6 dic. 1891. Sul viale turistico e sulla prima caccia, vd. L'inaugurazione della via Pinetale e la Festa della Madonnina, in «Corriere Padano», a. X, n. 126, 29 mag. 1934; Una riunione sportivo-mondano nella Pineta di Ravenna, in Id., n. 300, 19 dic. 74 La prima notizia del cambiamento di denominazione risale alla cronaca di una caccia, cfr. La caccia a cavallo nella Pineta di San Vitale, coronata da un brillante successo, in «Corriere Padano», a. XIV, n. 112, 11 mag. 1938. 75 L'istituzione della «Settimana» prevedeva un ricco cartellone di manifestazioni, dalle culturali a quelle ricreative, tendenti ad una maggiore valorizzazione del nostro patrimonio artistico e all'incremen- to turistico e si svolse nell'ultima settimana di aprile. Sulla caccia alla volpe e sul Concorso ippico, vd. La caccia a cavallo nella Pineta di S. Vitale, in «Corriere Padano», a. XV, n. 100, 26 apr. 1939; La 1ª giornata del Concorso ippico indetto sotto gli auspici della Società Ravennate di Caccia, in Id., n. 103, 29 apr. Nella settimana della manifestazione l'Istituto Luce, immortalerà ai posteri l'evento sportivo-mondano con un breve filmato, vd. La zona litoranea adatta per lo sport del cavallo da sella, in archivioluce. com-ravennapineta. 76 Visite a monumenti e ultime manifestazioni a casa Traversari, in «Corriere Padano», a. XVI, n.109, 7 mag. 1940. Ma, finita la manifestazione, il Circolo continuerà per il rimanente mese di maggio ad orga- nizzare altre cacce, cfr. La caccia a cavallo da Portofuori alla Spiaggia di Marina, in id., n. 115, 14 mag.; Importante riunione ippica nella Pineta di S. Vitale. Corsa con ostacoli. Gare di concorso ippico, in Id., n.116, 15 mag.; Riunioni sportivo-mondane nella millenaria Pineta di Ravenna, in Id., n. 126, 26 mag. 78 Chiusura della Società Ravennate delle Cacce, in ASRa, Prefettura di Ravenna, Archivio di Gabinetto, b. 88, a. 1942; Il Circolo della Caccia chiuso per ordine del Prefetto, in «Il Resto del Carlino», a. LVIII, n. 309, 29 dic. 1942. Cfr. anche Carnoli-Cavassini, 2002, 153. 79 Cfr. Circoli Riuniti, in «Diario Ravennate». Indicatore civile, amministrativo, religioso per l'anno 1947, Ravenna s.d. [1947!], 103.